Avere una famiglia con dei figli… è sempre stato il mio progetto di vita. Ebbene checche sene dica lo sto realizzando! grazie al sostegno ed all amore del mio compagno e della famiglia.. Ci sono alti e bassi, gioie e dolori più o meno intense, ma alla fine nel cuore finisco sempre per essere felice del mio “mestiere di mamma”. Mi ha dato modo di sperimentare e sperimentarmi dalla più banale delle attività come “curare la casa” (combinando non pochi pasticci!) alla più intensa attività di osservare e soprattutto osservarmi.. Con un occhio più critico, più attento e severo di quello che sino ad ora la mia vita poteva avermi imposto! E così si inizia, si percorre una strana, poi un’altra, si frena e si fa dietrofront o poi ci si ferma e si continua da dove di era iniziato..ma con maggior sicurezza e decisione. I bambini nella loro grandiosità e potenza ci mettono su un banco di prova e tutti noi genitori lo sappiamo bene. Ma grazie ad un sentimento interiore di gioia ritrovata, grazie alla filosofia, alle filastrocche, alle attività quotidiane ho conosciuto e continuo a conoscere un modo nuovo di crescere io stessa insieme ai miei figli! Ci sono molte cose di cui vorrei parlare ma la prima che di certo mi salta in mente è quanto importante sia quello che i nostri figli vedono con i loro occhi tutti i giorni.. Potrebbe sembrare un discorso troppo ampio e variegato a cui pensare e di cui parlare ed in effetti lo è! Ma se restringiamo il campo a noi stessi ed a quello che ogni giorno mostriamo solo in un piccolo lasso di tempo di noi ai nostri bambini…oh bhe credetemi già avremo fatto un opera colossale, grandiosa.. Suona la sveglia e via: fretta, ansia, corse da una stanza all altra facce mezze truccate e capelli per aria modello megera, mettendo fretta per la colazione, per il bagno, per la vestizione, poi per l uscita di casa modello discesa libera del monte bianco.. Poi ancora in auto agitazione ed insofferenza per il traffico, per chi va in bici (beato lui!) chi va in moto e chi a piedi! Insomma se penso solo alle prime ore dal risveglio dei nostri bimbi al momento in cui ci separiamo da loro per portarli a scuola e scappare al lavoro o per andare a casa penso.. Cosa hanno visto quegli occhietti? E quelle orecchie cos hanno udito? Quale stato d animo ho lasciato a quel povero angelo che ancora non può e non deve saperne nulla della frenesia in cui noi adulti siamo immersi? Ebbene da mamma sento che se solo un pochino per volta provassimo a dare più senso a quel tempo che passiamo insieme al risveglio, prima che ognuno riprenda con il suo lavoro, che sia fuori da casa o in casa, sarebbe genuino e ristorante per tutti: mamme papà e soprattutto bambini!